E, allora, io non perdo tempo.Voglio iniziare facendo una cosa per me fondamentale.Dicendo “grazie”.Grazie a tutte le persone che continuano a credere in me e nel mio talento.Grazie a loro sono qui a cercare di immaginare un futuro in cui ci potremo ritrovare ancora.Se penso al paradiso, immagino un teatro sempre pieno.La mia prima volta su un palco in un contesto professionale? A 22 anni.Di tempo, da allora, ne è passato parecchio.In questo tempo prezioso, ho avuto la possibilità di esplorare personaggi complessi, di metterli a confronto con il mio carattere schivo, con le mie insicurezze latenti, con i miei tormenti interiori. Attraverso le parole di autori affascinanti ho potuto dare voce ai miei silenzi.Ho sempre la sensazione di dovermi approcciare con pudore e rispetto a ogni cosa, alla vita degli altri prima di tutto. Invece delle parole a volte comunica il mio sguardo e, spesso, mi dicono che quello che penso mi si legge in modo cristallino negli occhi. Essendo una persona timida, non ho la necessità di dover dire sempre e comunque la mia. E quando parlo cerco prima di tutto di essere schietta, ma cercando di non ferire troppo con le parole.