Da sempre il teatro si muove nella dialettica tra vita e politica, tra la sfera dei sentimenti privati e quella della cittadinanza come spazio del discorso pubblico.
Ma nell’affresco che la bravissima attrice Angela De Gaetano ha fatto nello spettacolo visto ieri sera a Novoli su Renata Fonte, donna madre e assessora a Nardò, vittima negli anni Ottanta di quel disegno criminale che voleva mettere le mani nel progetto di creazione del Parco Naturale di Porto Selvaggio, simbolo di un Salento dalla bellezza arcaica e arcana, quella connessione tra teatro, vita e politica è diventato un distillato potente e inebriante di emozioni e passioni che solo i veri artisti sanno preparare e dosare.
Nel dialogo post mortem che l’attrice intrattiene con Renata Fonte, convergono la cronaca e la storia sociale e politica di quegli anni, le inchieste della magistratura, elementi biografici, riflessioni e atmosfere del tempo, ma ciò che tiene legato il tutto è soprattutto quel flusso palpitante di sentimenti e affetti che circola nelle vene di Angela De Gaetano così come circolava nelle vene di Renata Fonte, quel rituale (il teatro?) che permette alla morte di convivere con la vita. Mai come ieri sera Renata Fonte è stata presente fra di noi con la sua gioia di vivere e di lottare.
Grande prova d’attrice e storia da non dimenticare!