Il suo lavoro è sempre stato sul dettaglio e sul trovare un principio di verità che non la tradisse. Ho amato la sua onestà nel lavoro, la sua generosità e il suo desiderio di essere insieme strumento ed obiettivo.
Quando ho iniziato a fare teatro, molto spesso mi chiedevano perché volevo fare teatro. Molti dicevano che io lo facevo per me stesso. Ho sempre pensato che la domanda fosse un falso problema, sbagliata e superflua. A volte si lavora tanto senza sapere perché e soprattutto senza avere chiara una strada o un obiettivo; ma poi all’improvviso si intravede una luce in quel buio che si è dovuto affrontare. È tutto lì. Capire che quello è il tempo che devi seguire e non farti tante domande. Quando ho incontrato la prima volta Angela, era una ragazza che apparentemente non aveva nulla da voler mostrare o da voler esibire. Io ho visto in una piccolissima improvvisazione che fece una piccola luce, lontana, ma chiara e forte.
Il suo lavoro è sempre stato sul dettaglio e sul trovare un principio di verità che non la tradisse. Ho amato la sua onestà nel lavoro, la sua generosità e il suo desiderio di essere insieme strumento ed obiettivo. Si dice spesso che nella vita privata i grandi attori sono molto umili e persino sono molto più piccoli di quanto appaiono in scena.
Ecco, di lei posso dire questo e sento di non sbagliare.
Non so se nel frattempo ha trovato una risposta al perché fare teatro. Credo che Angela abbia bisogno del pubblico, come di se stessa.