In difesa dei diritti dell’infanzia, per la lotta contro lo sfruttamento minorile e contro ogni forma di povertà
Oliver Twist è un personaggio ribelle dal cuore grande, simbolo positivo di resilienza. Charles Dickens, con il suo romanzo, prende una posizione di fronte al dramma della povertà, a causa della quale i bambini, privi di un percorso educativo adeguato, sono in balia del caso, costretti a tutto, irretiti da personaggi poco raccomandabili. Al contempo, Dickens non salva neanche quelli che dovrebbero essere “i buoni” (ossia coloro che gestivano le strutture educative di accoglienza degli orfani) il cui operare è non meno raccapricciante di un vicolo buio della Londra dell’Ottocento. Una trama in cui, a ben guardare, la spirale della violenza coinvolge tutti, poiché anche i cattivi, a loro volta, un tempo furono vittime. Partendo dal romanzo, ho avviato una riflessione sul vuoto d’amore, sul valore della vita e sull’inesorabilità della morte. Ho dedicato un’attenzione particolare al tema dell’infanzia negata, alla necessità di immaginare un mondo finalmente privo di ogni tipo di esclusione sociale, in cui ogni bambino possa crescere libero e avere la possibilità di esprimersi. In questo spettacolo, Oliver appare molti anni dopo le vicende narrate da Dickens nel suo romanzo. In questa inedita parte della sua esistenza, Oliver non è più un ragazzino. Anche se ormai è un uomo adulto sopravvissuto a cose tremende, torna accanto all’altare dell’antica chiesa del villaggio, ogni anno nello stesso giorno, e lì si ferma per un’ora. Guardando il paesaggio immutato intorno a sé, si addentra nel dialogo con Agnes, sua madre, morta di parto. Un dialogo tra due poli estremi, tra vita e morte, in cui Oliver ritorna a raccontarsi ogni volta, con un anno in più, ma col desiderio sempre più forte di quell’abbraccio mancato.
Costume Designer Santa Scioscio, Music advisor Claudio Prima, Photographer Daniele Pignatelli, Poster Lorenzo Masciullo, Advertising Papel Studio
Si ringrazia Factory Compagnia Transadriatica
Tecnica utilizzata: teatro d’attore, narrazione. Età: dai 12 anni. Durata: 50 minuti.