Tutti vedevamo e vediamo in lei una genialità, una energia davvero unica, un modo di vivere il teatro e il mestiere dell’attrice in maniera totalizzante e che nella vita quotidiana è fatta, suppongo, di notti insonni, di studio intenso, di intensa elaborazione interiore. E che poi sulla scena si esprime con un invidiabile vocabolario espressivo fatto non solo di parole ma di gesti, suoni , immagini che squarciano e accarezzano l’anima e il cuore degli spettatori.
Conoscendola, ho sorriso quando ha confessato di aver deciso di scrivere e mettere in scena BOCCHE DI DAMA dopo essere stata rifiutata in un provino. E, soprattutto, i detenuti l’hanno applaudita su quelle parole.
Voglio essere come lei, mi diceva uno di loro. Lei è un esempio per me, un esempio di cosa posso diventare, di come posso essere dopo tante sconfitte. Per usare le parole/immagini dello spettacolo, tutti abbiamo le nostre cadute e i nostri voli.
Grazie a te, Angela.