È qui il cambio di rotta, che a dir la verità aveva avuto un rapido accenno nella prima scena con una sposa-bambola spezzata che come automa si muoveva, verso un noir di portata drammatica, a tinte dolorose e pietose.
Si capisce che qualcosa non va fin dall’inizio, da quando Petruccio dice a Caterina (l’incisiva Angela De Gaetano nel registro della burla come in quello di vittima), ricordandoci Matteo con Enrico: “Stai serena”. […]
Proprio lì si intuisce che non c’è più da stare accoccolati sulle proprie sedie, adesso divenute corone di spine da fachiro, ed un refrain, dolce e languido, una nenia cantata a cappella (unica canzone dell’intera piece), Però mi vuole bene del Quartetto Cetra”