Tutti parlano rigorosamente in rima, con un andamento ritmico comico-grottesco quasi claustrofobico che gli attori mantengono ben teso, affilato.
L’unica a spezzare il ritmo è proprio la bisbetica Caterina, unica (vera) donna in scena, un’intensa Angela De Gaetano che ha dato al personaggio un’anima nuova, viva, più che contemporanea. (…) Un finale secco, semplicemente scioccante. Le parole in rima, sono carcere, sottomissione, mazzate. Questa bisbetica è una donna che potremmo incontrare tutti i giorni per strada: dice di amare il marito col volto tumefatto di botte.