“Infine, la «favola» presunta rivela il suo vero volto, quello di un autentico incubo, allorché Caterina – esplicitando quanto Shakespeare si limitava a lasciare all’immaginazione dello spettatore – viene alla ribalta, per dichiarare la sua resa, con la faccia pesta e sanguinante che le ha regalato Petruccio. E fa venire davvero i brividi la canzonetta – «però mi vuole bene, / tanto bene, / bene da morir» – che balbetta mentre va ad abbracciare il carnefice travestito da sposo.
Inutile, poi, sprecare parole circa la bravura degl’interpreti: intorno alla straordinaria Angela De Gaetano (Caterina)”