Lo spettacolo è l’esito ultimo di un progetto di formazione “al femminile” a cui ha partecipato anche Silvia Lodi
LECCE – C’è un’ora del giorno che inclina al suicidio nel teatro di Sarah Kane: sono le 4 e 48 dell’ultimo testo con cui la drammaturga inglese disse addio al mondo a 27 anni, nel 1999, ingoiando una dose massiccia di barbiturici. ovviamente, testo e gesto fecero il giro del mondo come un pugno sulla coscienza collettiva, trasformando altro 4:48 Psychosis nell’inno di tutte le ragazze interrotte della terra.
Il tratto di congiunzione che connette Sarah Kane a Koreja si chiama Simona Gonella, regista sensibile alle tematiche femminili, che col gruppo salentino già collaborato nel progetto formativo “Donna e creazione teatrale “. È così che 4 : 48 Psychosis partorisce Azioni suicide, nuova produzione dei Cantieri, che porta in scena disagi e calvari di 5 donne celebri, (tra cui Silvia Plath, Marilyn Monroe Virginia Woolf) più una: la stessa Kane.
Del testo originale, Gonella ha conservato le sconnessioni e l’alfabeto morse che ne caratterizzano le richieste d’aiuto a colpi di punto-linea-punto: intermittente presa di coscienza alternata alle risatine isteriche di chi vuole mettere a tacere l’imbarazzo di ricorrere ad un sostegno estraneo per affrontare i conflitti la stessa estraneità ha creato. L’aut aut del bisogno e della necessità trova corrispondenza scenica nel bianco e nelle nero rigorosi che decolorano le Azioni suicide di Gonella, proprio come le luci di Marco Oliani deflagrano in prigioni di neon che annientano le sfumature e creano fantasmi di ombre allucinate.
In questa messa in scena non c’è spazio per le mezze misure : è l’estrema volontà di chi si condanna a morte, quella di urlare agli altri il proprio dolore. chi si aspetta uno spettacolo (e il titolo, in verità, potrebbe suggerirlo ) che insulta la vita, è destinato a rimanere deluso. Qui, il suicidio è una conseguenza ineluttabile che indugia sulla necessità, anziché sulla scelta, ed è questo che accomuna le Evocazioni letterarie celebri con cui Simona Gonella ha voluto gli spazi di 4 e 48 Psychosis ma non è la morte ad essere protagonista della scena: e, anzi, la vita nel suo sarcastico precipitare in una danza delle pillole o in una coreografia di fredde psicanalisi senza amore, nei due momenti più intensi dello spettacolo.
E sono anche estremamente vitali Graziana Arlotta, Eleonora Carriero, Linda De Lorenzise e Cecilia Maffei: interpreti scrupolose e ispirate che interagiscono col sorprendente talento naturale di Angela De Gaetano. Il loro stare in scena tra e evidentemente profitto dagli insegnamenti di Silvia Lodi che affiorano qua e là nella vocalità e nei gesti, come un Sigillo di provenienza oltre che dalla direzione attenta di Simona Gonella.
Ed è ironico, quanto la sorte, che questo suicidio in scena possa dare l’avvio ad una svolta al femminile per la produzione teatrale salentina.