La storia di Renata Fonte mi ha spezzato il respiro fin dal primo istante. Ero una bambina quando venne uccisa. La notizia mi turbò in modo per me allora inspiegabile. Negli anni ho pensato spesso a lei. Mi sembra di vederla, ora: una donna forte, esemplare, sta tornando a casa dopo aver svolto il suo dovere in Consiglio comunale, a cui si era presentata con la febbre pur di non venire meno all’impegno con la sua coscienza, con le persone che era chiamata a rappresentare, con la sua terra. Manca poco alla mezzanotte. Mancano pochi passi al portone di casa sua. Nel silenzio quieto di una sera di primavera, tre colpi di pistola feriscono l’aria e la vita. Feriscono a morte una giovane donna, carismatica, colta e appassionata, sempre alla ricerca della Verità, del Bene e della Giustizia. La sua è stata un’esistenza piena, pervasa dal desiderio di incontrare il mondo ed esprimere se stessa e i suoi valori, in ogni attività, non solo politica. Nello spettacolo prende vita il ritratto umano di questa donna straordinaria, i cui passi non smetteranno mai di risuonare. Angela De Gaetano.
Uno spettacolo di e con Angela De Gaetano
Costumi Lilian Indraccolo – Luci Davide Arsenio
Voice over Ippolito Chiarello, Fabio Tinella, Graziano Giannuzzi, Dario Rizzello
e gli allievi Benedetta Ala, Rocco Buono, Karola Nestola, Andrea Romanazzi
La voce di Pantaleo Ingusci è di Mario Perrotta
Si ringrazia AMA – Accademia Mediterranea dell’Attore
Produzione Factory Compagnia Transadriatica
Tecnica utilizzata: teatro d’attore, narrazione. Età consigliata: dai 12 anni. Durata: 60 minuti.
link su Renata Fonte: Renata Fonte
link post debutto 11 aprile 2025 Facebook
Sullo spettacolo:
Angela De Gaetano è testimone segreta di parole, luoghi, corpi, arte, spirito e volti eternati dall’ineffabile magia del teatro dentro i tempi, al di sopra delle miserie quotidiane, oltre tutto e tutti… ed ha raggiunto lei, infine. Ha abbracciato Renata, ha “svelato” – per donarli al pubblico cui devono appartenere – la molteplicità degli interessi civili, letterari ed artistici di Renata, la sua sensibilità profonda ed intima, l’amore viscerale per la sua Terra, richiamata da qualsiasi lontananza. Dapprima in controluce, è poi affiorata la guida etica dello spirito mazziniano e repubblicano della formazione civica di Renata, Pantaleo Ingusci, nume tutelare insigne e consueto ad un tempo, accompagnato dalla sua Cultura e che aveva espresso in poesia ed in prosa il suo Mondo racchiuso in una Vita, la storia sociale dell’antica Nardò, la sua esperienza di uomo delle Istituzioni mai succube di un regime liberticida, la sua incrollabile etica civile, il suo Impegno senza tempo e di tutti i tempi. Pane e zio Lelè.
Angela ha saputo evocare nel suo lavoro drammaturgico istanti che sono appartenuti a Renata, che lei per prima aveva generato delicatamente, irrigandoli d’amore e che profumano ancora della sua fresca giovinezza sospesa. Li ho riconosciuti, quei momenti, nelle traiettorie che Angela ha intensamente vergato per raggiungerla, esplorando i tratti che Renata aveva impressi sulle tele abitate da paesaggi familiari, da visi e corpi ritratti a tocchi leggeri e sulle tele sperimentali di curiose tecniche pittoriche e poi addentrandosi nell’ispirazione che lei trasfondeva in prose tutte sue e nel lirismo poetico intessuto di suggestioni pur di un tempo così breve, vissute con animo sensibile ed attento, autenticamente umano, indomitamente tenace, multiforme nella sua vulcanica creatività e che era quanto di più prezioso potesse donarci: se stessa in ogni momento ed insieme tante promesse da realizzare, concreta ed un po’ Artista, Ragione e Sentimento, madre, sposa ed amica. Così Renata come Angela. Prof.ssa Sabrina Matrangola, figlia di Renata Fonte.