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Benvenuti alla scuola delle donne di Koreja

Presentato ai cantieri "azioni suicide" che Simona Gonella ha tratto da Sarah Kane

di Francesco Farina

Corriere del Mezzogiorno – Puglia

Lo spettacolo è l’esito ultimo di un progetto di formazione “al femminile” a cui ha partecipato anche Silvia Lodi

LECCE –  C’è un’ora del giorno che inclina al suicidio nel teatro di Sarah Kane: sono le 4 e 48 dell’ultimo testo con cui la drammaturga inglese disse addio al mondo a 27 anni, nel 1999,  ingoiando una dose massiccia di barbiturici.  ovviamente,  testo e gesto  fecero il giro del mondo come un pugno sulla coscienza collettiva, trasformando altro 4:48 Psychosis nell’inno di tutte le ragazze interrotte della terra.

Il tratto di congiunzione che connette Sarah Kane a Koreja  si chiama Simona  Gonella, regista sensibile alle tematiche femminili,  che col gruppo salentino già collaborato nel progetto formativo “Donna e creazione teatrale “.  È così che 4 : 48  Psychosis partorisce Azioni suicide, nuova produzione  dei Cantieri, che porta in scena disagi  e calvari di 5 donne celebri,  (tra cui Silvia Plath, Marilyn Monroe Virginia Woolf) più una: la stessa Kane.

Del testo originale, Gonella ha conservato le sconnessioni e l’alfabeto morse che ne caratterizzano le richieste d’aiuto a colpi di punto-linea-punto:  intermittente presa di coscienza alternata alle risatine isteriche di chi vuole mettere a tacere l’imbarazzo di ricorrere ad un sostegno estraneo per affrontare i conflitti la stessa estraneità ha creato. L’aut aut del bisogno e della necessità trova corrispondenza scenica nel bianco e nelle nero rigorosi che decolorano le Azioni suicide di Gonella, proprio come le luci di Marco Oliani deflagrano in prigioni di neon  che annientano le sfumature  e creano fantasmi di ombre allucinate.

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In questa messa in scena non c’è spazio per le mezze misure :  è l’estrema volontà di chi si condanna a morte, quella di urlare agli altri il proprio dolore.  chi si aspetta uno spettacolo (e il titolo, in verità, potrebbe suggerirlo )  che insulta la vita, è destinato a rimanere deluso. Qui, il suicidio è una conseguenza ineluttabile che indugia sulla necessità, anziché sulla scelta, ed è questo che accomuna le Evocazioni letterarie celebri con cui Simona Gonella ha voluto gli spazi di 4 e 48 Psychosis ma non è la morte ad essere protagonista della scena: e, anzi, la vita nel suo sarcastico precipitare in una danza delle pillole  o in una coreografia di fredde  psicanalisi senza amore, nei due momenti più intensi dello spettacolo.

E sono anche estremamente vitali Graziana Arlotta, Eleonora Carriero, Linda De Lorenzise e Cecilia Maffei: interpreti scrupolose e ispirate che interagiscono col sorprendente talento naturale di Angela De Gaetano.  Il loro stare in scena tra e evidentemente profitto dagli insegnamenti di Silvia Lodi che affiorano qua e là nella vocalità e nei gesti, come un Sigillo di provenienza oltre che dalla direzione attenta di Simona Gonella.

Ed è ironico, quanto la sorte, che questo suicidio in scena possa dare l’avvio  ad una svolta al femminile per la produzione teatrale salentina.

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La dote attorale di Angela De Gaetano è frutto di un lungo lavoro di studio e di preparazione - oseremo dire “odiniana” con quella precisa cura che l’attore fa del prepararsi e dello stare in scena tendando l’esatto calibro dell’energia, prima di tutto fisica, perchè è in quella che abita il segreto poetico della sua “macchina”.
(Mauro Marino)

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La dote attorale di Angela De Gaetano è frutto di un lungo lavoro di studio e di preparazione - oseremo dire “odiniana” con quella precisa cura che l’attore fa del prepararsi e dello stare in scena tendando l’esatto calibro dell’energia, prima di tutto fisica, perchè è in quella che abita il segreto poetico della sua “macchina”.
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